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gen 2013clausole CACs
Dal primo gennaio 2013 sono cambiate in modo peggiorativo le condizioni di sottoscrizione dei Titoli di Stato Italiani. Sono state infatti introdotte le CAC (Clausole di Azione Collettiva) ; ma cosa sono le CAC? e fino a che punto coinvolgono i nostri investimenti in titoli di Stato?
Occorre fare un passo indietro, al dicembre 2012, quando nel pieno di una situazione di emergenza economica e finanziaria per l'Italia (con lo spettro della Grecia davanti agli occhi) il governo Monti ha recepito con il decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze n.96717, del 07.12.2012 le regole introdotte a livello europeo dal Trattato di Istituzione del Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM) noto anche come Fondo salva stati, approvato e sottoscritto dai Paesi dell'Eurozona.
All'interno del decreto vi sono due allegati, All. A che riporta le clausole per tutti i titoli esistenti di BTP inclusi quelli indicizzati all'inflazione (BTP€ e BP Italia), i certificati di credito del tesoro (CCT), inclusi i certificati del tesoro zero coupon (CTZ) e l'All.replika órák B che invece riguarda eventuali emissioni di titoli aventi caratteristiche differenti o di diversa tipologia rispetto a quelli sopra indicati.
Nella sostanza, queste nuove regole stabiliscono che a partire dal 1° gennaio 2013 anche per l'Italia, come già per il resto d'Europa, le nuove emissioni di Titoli di Stato con scadenza superiore a 12 mesi sono soggette, alla possibile ristrutturazione secondo determinate regole prefissate.
Occorre ricordare che già in passato uno Stato nella necessità di ristrutturare il suo debito in un modo o nell'altro ha trovato comunque la strada per farlo, pur se senza regole precise e condivise. In pratica con le nuove regole previste dal trattato sui nuovi titoli di stato emessi da ogni paese europeo aderente all'ESM, aventi durata superiore a 12 mesi, e la prima cedola scadente a partire dal 1 gennaio 2013, uno Stato che versa in una condizione di crisi del debito sovrano, può ricontrattare interessi, scadenze e proporre agli investitori lo scambio con obbligazioni di diversa tipologia attraverso una decisione presa a maggioranza qualificata di investitori (dal 75% fino ai due terzi, quindi con consenso parziale).
Lo Stato italiano qualora si venisse a creare una situazione di emergenza finanziaria potrebbe quindi adesso attuare alcune delle seguenti modifiche:
- posticipare di 20 - 30 anni le scadenze dei BTP, CTZ, o CCT
- cambiare il metodo di calcolo di qualsiasi ammontare pagabile relativo ai Titoli
- ridurre il prezzo di rimborso dei Titoli.
- cambiare la valuta o il luogo di pagamento di qualsiasi ammontare pagabile relativo ai Titoli
- ridurre qualsiasi ammontare pagabile relativo ai Titoli, sia capitale investito che cedole.
- modificare l'ordine di preferenza o della seniority dei Titoli, ossia l'ordine di priorità di rimborso dei titoli a certi creditori prima che altri.
- imporre qualsiasi condizione o modifica degli obblighi di pagamento dell'Emittente relativa ai Titoli
Gli accordi previsti nel Trattato Europeo stabiliscono espressamente che l'emissione di titoli di debito pubblico con le CAC non deve superare il 45% del totale emesso in un anno dallo Stato.
In pratica,rolex replika grazie al trattato che istituisce il fondo salva stati (a cui anche l'Italia ha aderito), BOT, BTP e CTZ non saranno più garantiti dallo stato nella loro totalità.
Ogni Stato europeo potrà quindi legittimamente rinegoziare il proprio debito con gli investitori, modificando gli accordi originari divenuti non più sostenibili.
Il limite di emissione del 45% rappresenta comunque una parziale tutela affinché la maggior parte dei titoli di debito pubblico di nuova emissione resti in ogni caso garantito così come lo erano in passato.
Sebbene aumenti il rischio il rendimento di questo nuovo tipo di titoli pubblici non è più alto rispetto a quelli consueti, poiché essi incorporano il rischio di ricontrattazione in negativo dei titoli da parte dello stato, in caso di rischio del suo default.
Concludendo possiamo dire che prima di acquistare titoli di stato è opportuno richiedere le debite informazioni circa l'inclusione o meno di clausole CAC,repliche orologi per evitare di trovarsi di fronte ad una possibile ristrutturazione dei propri titoli.
Non esiste una differenza di prezzo tra titoli con o senza CAC ed occorre tener conto del fatto che il rischio di applicazione delle CAC aumenta con l'aumentare del debito pubblico.
Dobbiamo pensare che è solo una questione di tempo e che comunque i nodi verranno al pettine e pertanto l'aumento del debito pubblico graverà ancora sui risparmi delle famiglie italiane.